Questo breve articolo è volto a risolvere un piccolo ma annoso problema che può affliggere gli utenti che utilizzano i plug-in in Sibelius (sia quelli pre-installati che quelli di terze parti).
Vi sarà sicuramente capitato di utilizzare un plug-in e di ricevere degli errori o dei comportamenti anomali in risposta. Partendo dal presupposto che gli errori normalmente dipendono da un problema nella versione attuale del plug-in e che quello che si vede a schermo altro non è che un crash del plug-in. In questo caso il comportamento da adottare è il seguente:
- Fare un’instantanea schermo (su Mac questo può essere svolto tramite Cmd-Shift-3 per catturare l’intero schermo, o Cmd-Shift-4 per selezionare una porzione soltanto, anche solo la finestra di crash)
- Cliccare su Cancella e assolutamente non modificare qualunque contenuto testuale all’interno delle finestre mostrate (potreste andare a modificare il plug-in stesso, costringendovi quindi a disinstallarlo e reinstallarlo da capo).
- Se possibile scrivere allo sviluppatore del plug-in in merito, allegando le istantanee schermo catturate.
Ma qualora tutto fosse a posto e il plug-in semplicemente non fa quello che dice? Andiamo a scoprire cosa sta succedendo.
Ovviamente tutti siete a conoscenza delle Preferenze di Sibelius, questo schermo qui (al quale si accede con la scorciatoia Cmd-.):

Quello che forse non sapete è che anche ogni plug-in ha le sue proprie Preferenze. La maggior parte di queste esistono per fare sì che uno sviluppatore di plug-in possa modificare alcuni parametri al volo e testare il plug-in sotto una diversa luce ma ci sono alcuni comandi che possono essere utili anche all’utente tradizionale.
Si parlava prima di quando un plug-in non funziona in maniera corretta, seppure senza vedere terminata la sua esecuzione (crash). Questo è normalmente un segnale del fatto che le Preferenze del plug-in sono da reimpostare in quanto danneggiate.
Questa operazione è realizzabile attraverso un plug-in che si chiama, appunto, Preferenze (Preferences in inglese). Per accedervi senza perdere la voglia di vivere cercando nel nastro recatevi nello strumento di ricerca del nastro (scorciatoia Ctrl-0 da Mac) e digitate “Preferences” (ovviamente in inglese, non aspettatevi che i plug-in non di base siano tradotti o che funzionino bene in italiano). Vedrete questo risultato.

Cliccate sul secondo risultato dall’alto e vi apparirà questa schermata.

Il plug-in vi dà il benvenuto e vi spiega che il suo scopo principale è quello di permettere agli altri plug-in di immagazzinare le loro impostazioni e preferenze in una base di dati comune che permette loro di rimanere consistenti da una sessione di Sibelius all’altra oppure dopo un riavvio più o meno forzato del computer.
Veniamo in seguito avvertiti che lo stiamo invocando in maniera interattiva e che questo permetterà di esaminare e di modificare il database condiviso, organizzato per plug-ins.
Prima di consentirci di procedere veniamo avvertiti con un bel WARNING in stampatello che qualunque modifica apporteremo al database potrebbe confondere o portare un plug-in a terminarsi automaticamente. Ci viene caldamente consigliato di non modificare alcun dato a meno che si sia assolutamente sicuri di ciò che uno stia facendo.
Questo plug-in è stato scritto da Hans-Christoph Wirth, il cui indirizzo e-mail viene indicato nella finestra di dialogo. Il mitico Bob Zawalich viene ringraziato per avere contribuito diverse idee a questo progetto.
Le informazioni per gli sviluppatori di plug-in non ci riguardano per adesso quindi possiamo semplicemente premere OK alla fine quando ci viene chiesto che vogliamo “chiamare” l’editore del database in questo momento.
Ci apparirà questa finestra:

Essa sembra all’apparenza molto complicata ma in realtà le parti che ci interessano sono poche. Ci sono tre colonne: la prima a sinistra è semplicemente un elenco di plug-in, quella centrale, con l’etichetta “scope”, indica l’ambito di ricerca nelle preferenze, ad esempio variabili locali e globali, mentre quella più a destra elenca le variabili in base a ciò che abbiamo selezionato nella colonna in mezzo.
Non spaventatevi quando vedrete la finestra che si ricarica ad ogni vostro clic, è normale. Ciò che può fare questo plug-in in potenzialità è incredibile ma per ora ci soffermeremo sul tentare di risolvere il problema esposto all’inizio.
Cercate nella lista a sinistra il plug-in che vi sta dando dei problemi (sono in ordine alfabetico) e cliccateci sopra (la finestra si ricaricherà). Premete quindi su Delete (non preoccupatevi, non cancellerete il plug-in!) e vi apparirà questo dialogo di conferma:

Cliccate OK e poi Save to Disk. Questa azione andrà a cancellare il file delle preferenze presente nella cartella utente e, al prossimo lancio, il plug-in rigenererà le sue preferenze da solo come se fosse stato appena installato. A questo punto il plug-in dovrebbe funzionare di nuovo normalmente, anche se consiglio di riavviare Sibelius prima di provare.
Prima di salutarci, qualche piccolo trucchetto per i più smanettoni. Come dicevo prima questo plug-in può fare molto di più. Ad esempio, possiamo notare come ogni colonna abbia gli stessi quattro pulsanti, Delete, New, Rename, e Copy. Il primo come abbiamo visto non cancella la variabile in sé, o il plug-in in sé, bensì va a resettare quanto selezionato al suo stato originario. Il pulsante NEW permette di creare un nuovo plug-in da zero con variabili e proprietà scritte a tavolino (mi sembra ovvio però specifichiamo che questa funzione è solo per chi sa veramente cosa sta facendo). RENAME semplicemente cambia il nome del plug-in o della proprietà o dell’ambito selezionato, mentre COPY li duplica.
L’unico altro aspetto interessante è il pulsante EDIT che è separato dagli altri nella parte in basso a destra. Questo agisce solamente con una proprietà della colonna più a destra selezionata e ci permette di agire con precisione su di essa, andandone a modificarne il valore. Mi raccomando, cautela!
Il pannello HELP ci spiega infine qualcosa in più su questo plug-in.

La prima frase l’abbiamo già spiegata in precedenza. Il secondo paragrafo ci spiega che i dati sono organizzati separatamente per ogni plug-in. Ci viene quindi spiegato quanto scritto sopra, ovvero che premere il pulsante DELETE ripristinerà le impostazioni di base del plug-in.
Adesso i dettagli da nerd. Ai dati si accede attraverso un identificatore alfanumerico. Ogni identificatore rappresenta una singola stringa di caratteri (ovvero una chiave di accesso) oppure un array di stringhe (per array si intende una collezione ordinata di elementi). Per gli array la colonna mostra la loro grandezza in parentesi quadre, mentre tre puntini indicano che il nome è stato tagliato per adattarsi alla larghezza della colonna. Ogni identificatore risiede in un ambito globale (ovvero influenzando l’intero plug-in) o in uno o più ambiti locali. Questo permette di mantenere istanze parallele dei diversi identificatori aventi lo stesso nome.
Il significato delle chiavi di accesso, degli array e dei loro contenuti è determinato solamente da codice di programmazione di ogni plug-in e ci viene consigliato di consultare la documentazione del plug-in in questione per ottenere ulteriori informazioni.
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